La salvaguardia della salute fisica e mentale dei collaboratori e dei loro famigliari è anche, oggi più che mai, responsabilità sociale delle aziende.
Mentre i negozi tradizionali vivono una grande crisi perché l'acquisto online è sempre più importante per tutti i consumatori, italiani compresi, gli store che si sono aggiornati, reiventati, modernizzati non sono più come una volta il luogo della transazione - entro, guardo, acquisto - bensì spazi in cui i consumatori entrano in contatto, sperimentano e scoprono il brand, la sua storia e suoi prodotti e poi comprano lì oppure su qualsiasi altra piattaforma di e-commerce. Questo è quanto avviene già oggi con la GenZ ed è un’abitudine che non sparirà con il Covid. I giovani si muovono fluidamente tra spazio fisico e spazio digitale.
Il piano di vaccinazioni è partito, il primo milione di italiani è stato vaccinato, entro l’estate lo saranno diversi milioni, entro l’anno tutti.
Lo stesso sta accadendo nel resto del continente europeo, negli Stati Uniti e in Canada, in gran parte dell’Asia, nell’Oceania. Sud America e Africa seguiranno, in ritardo ma seguiranno.
25 Settembre, 2020
Uno dei settori che è stato maggiormente modificato da quanto è avvenuto negli ultimi mesi, (pandemia, lockdown, smartworking con conseguente svuotamento delle città), è indubbiamente quello del retail.
Il consumatore non è più lo stesso ed è essenziale che gli operatori della filiera metabolizzino il cambiamento e acquisiscano competenze adatte ad affrontare le prossime sfide.
L'espansione dell'online e della tecnologia sta modificando le abitudini di acquisto dei consumatori. Gli effetti sul retail non hanno tardato a manifestarsi, tanto che il settore sta attraversando una profonda metamorfosi ed è proiettato verso scenari ancora tutti da scoprire (e disegnare). Chi sarà in grado di cavalcare i cambiamenti in atto e come potrà farlo? A tratteggiare le possibili evoluzioni del retail è la società di servizi immobiliari Cushman & Wakefield all’interno del suo report “Outlook 2020”.
In questi giorni ho riflettuto molto sulla ripartenza e ho tratto alcune considerazioni che pur essendo per certi aspetti scontate, mai come ora, ritengo essere attuali e vere.
Il negozio fisico tradizionale sarà il nuovo protagonista della nostra rinascita.
Inizialmente, con il diffondersi dell’epidemia da coronavirus, sono state molte le realtà del settore moda che hanno individuato nell’e-commerce la soluzione per arginare la crisi e continuare ad alimentare le vendite, eleggendo così il comparto a driver di crescita del settore, anche in questo periodo.
Il Decreto Cura Italia ha una grossa lacuna e gli operatori della moda se ne sono accorti subito: non considera il settore tra quelli a cui dare aiuto nell'attuale situazione di emergenza. Il Governo ha già precisato che ci saranno ulteriori aggiustamenti, ma intanto il comparto chiede interventi mirati e garanzie. All'indomani del documento rivolto all'esecutivo da Camera Moda e mentre fioriscono iniziative come quella di White e Confartigianato (vedi news di oggi), abbiamo voluto dare la parola a chi lotta quotidianamente sul campo e alza la voce. Una voce che da individuale sta diventando collettiva, perché se anche un solo anello della filiera viene trascurato, ne va della tenuta di un intero sistema, fondamentale per l'economia del nostro Paese (nella foto, buyer a Pitti Uomo).
In un momento in cui la parola sistema rappresenta un antidoto importante per affrontare la difficile situazione sanitaria ed economica, debutta in modo spontaneo un movimento di piccole e medie imprese italiane e realtà artigianali di cui si fanno portavoce White e Confartigianato.
13 marzo 2020 Pambianco Daily
Il lavoro non si è fermato per le aziende del gruppo Boffi. La produzione è in pieno corso, per rispettare i tempi di consegna degli ordini raccolti nei mesi scorsi. Il gruppo amministrato da Roberto Gavazzi ha adottato tutte le misure di sicurezza necessarie per la tutela della salute dei lavoratori, fatto ampio ricorso allo smart working e ora cerca, nei limiti del possibile, di sfruttare l’emergenza per rivedere alcuni aspetti organizzativi che in passato non erano mai stati affrontati. Quanto ai nuovi ordini, racconta Gavazzi: “Tutto ora si sta fermando, in particolare l’Italia è bloccata e dal mondo occidentale arrivano forti segnali di rallentamento. L’Asia invece, avendo subito anticipatamente il colpo, mostra segnali di risveglio”.
Post-digitale: è iniziata una nuova era cui le aziende dovranno adeguarsi, cogliendo nuove opportunità per offrire realtà ed esperienze personalizzate.
Purché, però, si mostrino affidabili, responsabili e sicure.
Rappresentano l’11% della popolazione italiana, cresciuta a pane e digital device di ogni tipo ma non sono affatto guidati dalle logiche dell’apparenza e del virtuale. La “generazione Z”, ovvero coloro che hanno tra i 14 e i 24 anni, riscoprono la famiglia, l’amicizia e la vita off-line, smentendo gli stereotipi più diffusi sul loro conto.
Il customer care emerge come fattore prioritario per la reputazione nell’industria retail, ma sul tema le aspettative dei consumatori sono spesso disattese.
Dicembre 2018. I retailer sono chiamati ad interrogarsi su come il digitale influenzerà la relazione negozio-consumatore tenendo in considerazione questa importante variabile. Una strategia di marketing che si rivolge al consum-attore digitale non può prescindere dalla creazione di un nuovo paradigma per costruire valore e fedeltà al brand, attraverso la soddisfazione dei bisogni fondamentali e quotidiani delle persone.
La fidelizzazione dei clienti è senza dubbio la linfa vitale dei brand, essa ha inizio una volta acquisito un nuovo cliente. Se da una parte si possono creare servizi coinvolgenti e innovativi al fine di conquistare la fiducia dei clienti, dall’altra -come alternativa- si può puntare a una serie di attività per acquisirne di nuovi, ma sempre più velocemente di quanto lo possa fare la concorrenza.
Una ricerca qualitativa rivolta a questo tema e realizzata presso alcune tra le più importanti Aziende di settori diversi operanti nel Retail, condotta in sinergia con GiGroup/OD&M
Novembre 2018. Questa mattina siamo andati a lezione dalla professoressa Maura Franchi, docente di sociologia dei consumi e della comunicazione all’Università di Parma. Il suo è un lungo excursus dapprima sull’esperienza e poi sulla fedeltà, incrociando, alla fine, i due valori.
Intervista a Maurizia Cacciatori coinvolta da Top Image in un progetto formativo rivolto ai manager Bennet.
In 2011, in what has now become retail folklore, Ron Johnson, one of the brains behind the Apple Store, was hired to resuscitate the American department store chain JCPenney. At the time, I was asked to write an article for Advertising Age on whether Johnson would succeed or fail at this herculean task. My feeling at the time was that he would fail – not because he didn’t understand what needed to be done and certainly not because he lacked the creativity or knowledge to do it. He would fail, I believed, because customers, shareholders and ultimately the board of JCPenney wouldn’t have the stomach for what Johnson would ultimately have to do in order to revive the ailing retailer.
I cambiamenti derivanti dall’adozione di nuove tecnologie stanno colpendo diversi settori coinvolgendo sia i consumatori che i lavoratori, tanto che Realtà Virtuale e Wearable Device a sostegno del Retail non sono più un’eccezione. Questa trasformazione interessa le logiche di produzione dei prodotti, di advertising e di relazione con il cliente.
Da ormai una decina di anni, l’Intelligenza Artificiale sta diventando uno strumento sempre più importante nelle mani dei Brand.
Novembre 2017. Dice Giuliano Noci - ordinario di strategia e marketing al Politecnico di Milano e Direttore scientifico dell’Osservatorio Multicanalità - che il modello economico di Porter non è più attuale. Il consumatore non è un soggetto razionale, tutt’altro; e si è riconvertito nei suoi comportamenti di acquisto e di consumo grazie alle tecnologie. Monitorare le fasi di acquisto è diventato quindi molto più difficile che nel passato, figuriamoci la customer journey.
Secondo i dati del report che Bain & Company ha realizzato per Altagamma, nel 2017 la crescita del mercato del lusso resta guidata dal retail (+8%, di cui il 3% da nuove aperture e il 5% di crescita organica).
L’obbiettivo di questo breve studio è analizzare lo stato dell’arte dell’utilizzo del mobile computing nel mondo del retail, verificare gli aspetti tecnici che permettono la massima fruibilità di queste tecnologie e concentrarci su quanta influenza possono esercitare sull’esperienza di acquisto del consumatore.
puntata 13 di 13
La legge del rinnovamento
Il mercato cambia ed il consumatore si evolve, pertanto la marca e, di conseguenza, il retail devono avere la forza ed il coraggio di rinnovarsi.
puntata 12 di 13
La legge della Misurazione
Il business del retail si deve basare sulla continua e costante misurazione delle performance, dei ricavi, dei margini, dei costi, ma anche della soddisfazione e della fedeltà della clientela.
puntata 11 di 13
La legge del Fattore Umano
La vendita (off-line) si basa sulla relazione umane di scambio immateriale (consulenza, informazioni, rassicurazioni) e materiale (prodotti e servizi) tra persone.
puntata 10 di 13
La legge del Retail Green
L’industria retail ha un importante ruolo sociale sulla sostenibilità e sulla riduzione della produzione di Co2.
puntata 9 di 13
La legge dell’Offerta
L’assortimento è il cuore pulsante del negozio. Il prodotto è sicuramente uno tra i fattori che giustificano l’attrazione della marca e stimolano il riacquisto.
puntata 8 di 13
La legge dello Spazio
Lo spazio è tra le risorse vitali del negozio: la dimensione, la ripartizione e l’organizzazione dello spazio del negozio sono gli elementi cruciali per ottenere il successo.
puntata 7 di 13
La legge della Soddisfazione e della Fedeltà
L’ideazione del retail deve essere concepita per stupire, per deliziare e per rilasciare un ricordo memoriale positivo al proprio consumatore. Gli obiettivi da raggiungere per il retail sono un elevato grado di soddisfazione e di fedeltà della clientela servita.
puntata 6 di 13
La legge della Localizzazione
Il posizionamento nel retail è dato dalla visibilità e dall’impatto del negozio presso il canale di vendita e la piazza di riferimento.
puntata 5 di 13
La legge della Multicanalità e dell’Adattamento
La strategia retail deve prevedere la capacità di adattarsi e di adeguarsi alle condizioni dei mercati locali secondo una logica a geometria variabile e di local-to-local.
puntata 4 di 13
La legge dell’Ideal-Tipo
Il retail per divenire un asset fondamentale e profittevole per l’azienda deve possedere una propria strategia di penetrazione del mercato. Questa strategia deve concretizzarsi in un ideal-tipo, in un modello, che razionalizza e combina efficientemente le leve del retail.
puntata 3 di 13
La legge del Cliente
Tutte le decisioni e le scelte relative al retail devono essere ponderate e prese in funzione delle abitudini e dei gusti dei clienti che si vogliono contattare e della strategia prodotto dell’azienda.
puntata 2 di 13
La legge del Vantaggio
Il retail è il territorio della marca (cognitivo, spaziale e teatrale) più esclusivo e privilegiato per rappresentare l’identità e l’essenza del brand e per diffondere l’esperienza e la presenza della marca...
puntata 1 di 13
NO-EMOTIONS, NO-SALES! Le aziende che operano nel retail oggi devono far fronte ad una vera e propria store war. Tutti...
Inizia la carriera presso agenzie di pubblicità per poi passare in azienda.