Lo Store resta di riferimento anche tra i Millennials

3 Ottobre 2017

Da report: Nrf Consumer Behavior

Nonostante l’accelerazione dell’e-commerce, solo un quinto dei consumatori Usa sono in primis shopper online e tra i Millennials la quota sale appena a un terzo. Lo attesta il report trimestrale Consumer Behavior, pubblicato di recente dalla National Retail Federation (Nrf), la maggiore associazione americana della distribuzione.Da un’analisi condotta con Toluna Analytics, che tra il 20 e il 25 luglio ha esaminato il comportamento d’acquisto di 3.002 consumatori, emerge che la percentuale degli interpellati che negli acquisti dà priorità all’online si ferma al 21%. Sono quelli che comprano più della metà dei prodotti sul web, mentre il restante 79% effettua metà o meno del 50% degli acquisti in Rete. Tra i Millennials e la Generazione Z, è il 34% a comprare in primis attraverso il commercio elettronico, mentre la maggioranza va negli store fisici.
Ecco il profilo di chi fa shopping soprattutto online: giovane, benestante e abitante nelle grandi città. La ricerca rivela infatti che il 49% ha un’età fra i 18 e i 34 anni (chi si indirizza soprattutto all’offline ha 35 anni o più). Il 53% degli e-shopper spende complessivamente almeno 75mila dollari l’anno, mentre il 71% di chi preferisce il retail tradizionale (per gli americani il “bricks-and-mortar”) si attiene a cifre inferiori. Il 53% degli acquirenti online vive in città di 50mila o più abitanti. Invece, il 63% di chi si rivolge a un punto vendita vive in piccole comunità.
Per quanto riguarda specificamente l’abbigliamento, c’è un 49% che fa shopping solo offline, un 13% che sceglie solo Internet e un 38% che frequenta entrambi i canali. Il 69% di chi si reca in negozio lo fa perché ha bisogno di qualcosa subito, il 65% perché vuole toccare con mano prima di fare le sue scelte. Per il 55% dei Millennials andare in negozio è un’attività sociale. Il 50% lo fa per ritirare ciò che ha ordinato in Rete e il 44% per parlare con un addetto alle vendite. In entrambi i target il 66% dice di preferire lo store reale semplicemente perché gli va di comprare lì.
La metà del campione dice di essersi rivolta al retail tradizionale lo stesso numero di volte di un anno prima e un altro 28% ha risposto di avere aumentato la frequenza. Solo il 22% ha ridotto i passaggi.
In particolare, tra i Millennials il 34% ha fatto shopping nei negozi come un anno fa e il 49% in misura maggiore. Questo incremento è spiegato con l’apertura di nuovi store, l’opzione click and collect o perché interessano le componenti food ed entertainment del negozio fisico.
Le tecnologie piacciono un po’ a tutti. Il 68% di chi ha scelto l’opzione “compra online-ritira in negozio” ha detto che il servizio ha migliorato la sua shopping experience.
Rispettivamente il 66% e il 65% si è detto soddisfatto dopo avere provato la navigazione dello store attaverso una App specifica o sperimentato il pagamento via mobile mentre era in negozio.
Altre innovazioni digitali sembrano avere meno impatto: oltre il 40% dice che i digital display instore e i tablet in mano ai commessi non hanno effetti sulla sua shopping experience. Una quota analoga rifiuta le messaging App. «Il commercio tradizionale – commenta Matthew Shay, presidente e ceo della Nrf – resta la pietra angolare del retail e probabilmente lo sarà per molti anni a venire, perché i consumatori cercano un’autentica interazione ed esperienza con i retailer.
«Nonostante il commercio stia cambiando – conclude – vedere e toccare i prodotti, come pure i rapporti umani, ha ancora presa sul pubblico. Anche i giovani riconoscono il valore dello store» (nella foto, lo shopping a Soho, NYC).